Il miglior momento dell’Irlanda del Nord

Il miglior momento dell’Irlanda del Nord
19 Dicembre 2014 Damiano Cason

Articolo originale di Connor Heffernan su World Soccer

Il calcio irlandese è un affare complicato e spesso dominato dalla politica. Intramezzati con il dramma otteniamo brevi momenti di gioia, estasi e delizia. Ciò si presenta nella forma di un torneo di calcio.

Nel lontano 1913 una rappresentativa dell’Irlanda unita vinse gli Home Nations Championships battendo Inghilterra, Scozia e Galles per il titolo. I seguenti quarant’anni hanno visto il calcio irlandese trasformarsi in un campo di battaglia politica mentre FAI (Football Association of Ireland) e IFA (Irish Football Association) combattevano per la supremazia. I tifosi del calcio irlandese dovettero aspettare fino al 1958 per fare esperienza degli alti e bassi e delle emozioni pure che il calcio giocato sa offrire. Nel 1958 l’Irlanda del Nord si qualificò per i Mondiali di calcio tenutisi in Svezia. Oltretutto, andò maledettamente bene.

Il 1958 segnò un momento speciale per le isole britanniche. Fu la prima e unica volta in cui Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord si sono qualificate per gli stessi campionati mondiali di calcio. Come pure molto notevole fu il fatto che la Scozia si qualificò superando un girone che comprendeva Spagna e Svizzera. L’Irlanda del Nord superò un gruppo che includeva Italia e Portogallo e divenne la nazione meno popolosa a qualificarsi a un Mondiale, record che è rimasto in piedi fino a che la nazionale di Trinidad & Tobago si qualificò per i Mondiali del 2006. Poiché la Repubblica d’Irlanda non riuscì a qualificarsi per i campionati, l’Irlanda del Nord fu la grande speranza verde dei tifosi di calcio irlandesi e non deluse affatto.

Immaginate l’emozione. L’Irlanda del Nord ai Mondiali, solamente dieci anni dopo che la FIFA ebbe ristretto le sue possibilità di convocazione dei giocatori alle sei contee del nord. La prima selezione irlandese di sempre a un torneo di tale livello. Un torneo che avrebbe visto il debutto di un piccolo e animato attaccante brasiliano di nome Pelé. Un torneo che avrebbe visto Just Fontaine segnare 13 gol. Il Nord venne sorteggiato nel gruppo con Germania Ovest, Cecoslovacchia e Argentina. Il gruppo della morte, se mai ce ne fu uno. La partita d’apertura li vide scontrarsi contro l’altamente desiderabile squadra cecoslovacca ad Halmstad in Svezia.

Fortunatamente per l’Irlanda del Nord, aveva tutta Halmstad ad urlare per lei. Come? ‘Adottò’ un ragazzo svedese locale di nome Bengt Jonasson, che era il figlio di un industriale di Halmstad, per fargli fare il fattorino per la squadra. Jonasson fece tutto, dal passare i messaggi in campo, al traduttore per l’assistente Gerry Morgan.

Oltre al divertimento che il locale Jonasson ha procurato alla squadra, ha anche fatto montare il supporto per l’Irlanda del Nord tra la gente del posto. Per l’allenatore Peter Doherty e per il capitano Danny Blanchflower questo significò che la partita contro la Cecoslovacchia fosse a tutti gli effetti una partita giocata in casa. Eppure, nonostante il relativo sostegno da parte del pubblico, l’Irlanda del Nord aveva dei problemi da affrontare, alcuni dei quali molto seri.

 Il 1958 era l’anno del disastro aereo di Monaco che vide la tragica morte di 23 passeggeri, molti dei quali membri della squadra o dello staff del Manchester United. Prima della globalizzazione del calcio di cui facciamo esperienza ora, le squadre inglesi erano composte primariamente da giocatori provenienti dalle isole britanniche. Perciò, anche l’Irlanda del Nord fu colpita da Monaco. Peter Doherty dovette fare i conti con la perdita di Jakie Blanchflower, il fratello più giovane del capitano Danny, che restò ferito nell’incidente aereo dello United. Jakie era un difensore ordinato e decisivo per il club e la nazione. Anche se riuscì a recuperare dell’incidente di Monaco di Baviera, non giocò mai più a calcio. La perdita di Jakie era enorme. Ma i problemi della selezione di Doherty non finirono lì. Dovette affrontare anche l’infortunio del centravanti dei Rangers Billy Simpson, che si stirò un muscolo in allenamento e fu escluso dal torneo.

Come avrebbe potuto reagire Doherty alla perdita di due giocatori di grande talento? Fortunatamente Doherty vide qualcosa che nessun altro avrebbe potuto vedere. Attraverso qualcosa di simile a un’ispirazione divina, gli venne l’idea di scambiare il difensore del Leicester City Willie Cunningham nella posizione da numero 5 in modo da consentire al giovane e relativamente verde Derek Dougan di fare il centravanti.

La scommessa di Doherty avrebbe pagato ai Mondiali? Assolutamente. Dougan provò di essere il terrore della Cecoslovacchia durante la partita. Assieme alla prestazione di Dougan, il portiere “eroe di Monaco” Harry Gregg fece una partita meritevole del premio come Miglior Portiere del Mondiale che ricevette una volta terminato il torneo. Durante la partita, la Cecoslovacchia testò Gregg in tutti i modi, senza fortuna. I primi dieci minuti videro ondate su ondate di attacchi della Cecoslovacchia venire vanificate dall’uomo tra i pali. Gregg in seguito riconobbe che se la Cecoslovacchia avesse segnato in quel momento, ciò avrebbe significato la fine della corsa dell’Irlanda del Nord ai Mondiali.

Ma noi sappiamo che la Cecoslovacchia non segnò. Infatti sappiamo che l’Irlanda del Nord fece qualcosa che si aspettavano veramente in pochi. Presero il controllo della gara, e spronati dal pubblico di casa, obbligarono la Cecoslovacchia a una tremenda sconfitta. A metà del primo tempo Peter McParland, che avrebbe segnato cinque gol in quel torneo, incendiò Halmstad quando tagliò in due la difesa cecoslovacca con un cross che fu intercettato da Wilbur Cush, la cui deviazione spedì debitamente la palla nella porta avversaria. Senza sedersi sugli allori, gli irlandesi ora avanzavano per uccidere, mandando avanti gli uomini una volta di più senza concedere ai cecoslovacchi alcuna possibilità di contropiede. Certo vissero sul filo del rasoio di fronte a qualche occasione mancata da parte dei cechi, ma arrivò il novantesimo a sancire la vittoria dell’Irlanda del Nord. Uno a zero. Le grandi speranze verdi non erano state tradite.

Colpo di fortuna? Un fuoco di paglia, un’anomalia calcistica. Di questo tenore erano i pensieri e gli articoli di molti contemporanei di quel tempo. Sembrava che i detrattori avessero ragione. La partita successiva dell’Irlanda del Nord dopo quella con la Cecoslovacchia, li vide surclassati dalla squadra argentina per novanta minuti. La conseguenza? Argentina 3 – Irlanda del Nord 1. I tifosi irlandesi temettero l’ultima partita dell’Irlanda del Nord contro la Germania Ovest. La Germania Ovest aveva vinto la Coppa del Mondo nel ’54 e aveva ancora in squadra molti di quei campioni. La gente mostrò di conservare poche speranze per il Nord.

Nonostante i detrattori, l’Irlanda del Nord sopportò un grande test contro la Germania Ovest. McParland tornò sé stesso, terrorizzando i tedeschi per tutta la partita. La Germania Ovest non poté contenerlo e segnò due gol che stordirono i tedeschi. Ma la Germania non mollò e la partita finì 2-2. Un buon risultato per il Nord, che garantiva una chance, non importa quanto piccola, di avanzare ulteriormente nel torneo.

Il pareggio con la Germania Ovest significava dover incontrare ancora una volta la Cecoslovacchia per uno spareggio la cui vittoria avrebbe garantito il passaggio del turno a gruppi. Questa volta gli irlandesi non potevano contare sul supporto della fidata Halmstad. Questa volta la partita si giocava a Malmoe, a 140 miglia di viaggio da Halmstad.

Dopo diciassette minuti i cechi, ancora inferociti per la sconfitta rimediata nella partita inaugurale, sembravano aver messo in moto la loro rivincita quando l’ala sinistra Zdenek Zikan insaccò la palla nella rete nordirlandese. Le cose si misero male per l’Irlanda del Nord dopo che il portiere Norman Uprichard si storse la caviglia e si frantumò la mano contro il palo. Gli irlandesi non avevano un portiere di riserva poiché la prima scelta Gregg era stato escluso prima del match. Dovettero continuare con un portiere infortunato a difesa dei pali. Due minuti prima della pausa, gli irlandesi stordirono i cechi grazie a uno splendido tiro di chi se non McParland che pareggiò i conti. Il secondo tempo fu un affare di nervi nel quale entrambe le squadre pressarono senza trovare una soluzione. La partita terminò 1-1 e su entrambe le parti incombevano i supplementari.

Immaginate la tensione. L’Irlanda del Nord giocava la sua prima Coppa del Mondo di sempre ed era a un palmo di mano dai Quarti di Finale. Sospinti dalla possibilità della gloria, divennero inarrestabili. Al decimo del primo tempo supplementare, McParland fortificò la sua posizione nei cuori dei tifosi irlandesi colpendo al volo la palla oltre il portiere ceco Imrich Stacho. Sembrò quasi che l’Irlanda volesse scappare con la partita quando a Bertie Peacock fu annullato un gol per fuorigioco. I cechi erano agonizzanti e le cose per loro peggiorarono quando Bubonic fu espulso per aver sputato all’arbitro. La tensione continuò per tutta la partita, e si dissolse soltanto al dolce suono del triplice fischio dell’arbitro che segnalava l’avanzata dell’Irlanda del Nord nei quarti di finale. Avevano raggiunto i quarti di finale della Coppa del Mondo FIFA, risultato che fu ripetuto a Spagna ’82, ma quello del ’58 fu molto più dolce poiché nessuno aveva dato una sola chance all’Irlanda del Nord.

Dopo la Cecoslovacchia arrivò la Francia di Just Fontaine. Anche se questa volta la critica ammise a malincuore che il Nord era una squadra formidabile, la Francia dimostrò di essere più forte vincendo per quattro a zero. Questa volta il risultato non contava: l’Irlanda del Nord aveva già mostrato chi era al mondo intero.